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Dicembre, 2018
01dic17:0019:00Flavio Insinna a Pescara, spettacolo teatrale con i detenuti
Quando
(Sabato) 17:00 - 19:00
Dove
Casa Circondariale Pescara
Via S. Donato, 2, 65129 Pescara PE
Informazioni sull'evento
Dal titolo "Dalle sbarre alle stelle" lo spettacolo proposto sabato 1° dicembre dal Teatro Stabile d’Abruzzo presso il Teatro della Casa Circondariale di Pescara. Protagonisti della piéce saranno
Informazioni sull'evento
Dal titolo "Dalle sbarre alle stelle" lo spettacolo proposto sabato 1° dicembre dal Teatro Stabile d’Abruzzo presso il Teatro della Casa Circondariale di Pescara. Protagonisti della piéce saranno dieci detenuti della casa circondariale di San Donato con l'attore Flavio Insinna nel ruolo di voce narrante e direzione artistica di Simone Cristicchi. La regia è invece a cura di Ariele Vicenti che descrive così lo spettacolo:
“Come il libro Cento lettere. Dalle sbarre alle stelle scritto dallo stesso Masi e dal detenuto Attilio Frasca, lo spettacolo racconta la vita criminale di quest’ultimo, dai primi reati alla lunga carcerazione. Tutta la vicenda è intervallata dalle sue lettere e da quelle scritte da due suoi amici fraterni, anch’essi reclusi, che da vari carceri italiani arrivano a casa di un altro loro amico, Massimo, interpretato da Flavio Insinna. Pur rimanendo fedele alla storia dell’autore narrante in prima persona, il lavoro teatrale ha voluto universalizzarla, facendola diventare la voce narrante degli altri detenuti in scena. Il delirio di onnipotenza, la solitudine e la redenzione descritti nel libro, nello spettacolo vengono tradotti scenicamente da 10 attori detenuti, sempre in scena come un corpo unico, attraverso emozioni forti e intime che solo chi conosce la vita carceraria può arrivare a esprimere. Dalla spensieratezza dei bambini che giocano sui prati di borgata alle prime “marachelle”, dalla violenza allo stadio, ai reati “di strada” e non solo, fino all’inevitabile carcerazione, con tutto ciò che ne consegue. Per fortuna che c’è il teatro come metafora di qualcosa a cui aggrapparsi per una rinascita oggettiva e spirituale, esorcizzando i problemi che vive giornalmente un detenuto e facendogli rivivere, anche solo per un’ora, la sensazione di sentirsi libero. Fanno da corollario coreografie ballate, scene di delirio e violenza collettiva, ma anche numerose situazioni ilari e grottesche. Tutto accompagnato dall’uso scenico delle canzoni di Emilio Stella, cantautore romano”.
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