Maggio, 2019

24mag17:3019:30Fabio Tirone presenta "L'impeto" a Pescara

Palazzo Provincia Pescara

Quando

(Venerdì) 17:30 - 19:30

Dove

Provincia di Pescara - Sala Figlia di Iorio

Piazza Italia, 1 Pescara

Informazioni sull'evento

Venerdì 24 maggio 2019, alle ore 17.30, presso la Sala “Figlia di Iorio” della Provincia di Pescara, in Piazza Italia, si svolgerà la presentazione pubblica del libro “L’impeto” di Fabio Tirone delle Edizioni Tracce di Pescara, seguita da una lettura pubblica di poesie dei poeti Natalia Anzalone, Sandra De Felice, Milvia Di Michele, Ubaldo Giacomucci, Marianna La Cava, Elisabetta Mancinelli, Tonia Orlando, Leda Panzone Natale, Claudia Ruscitti, Riccardo Santini, Tania Santurbano, Mara Seccia. La manifestazione ha il patrocinio della Provincia di Pescara ed è organizzata dall’Istituto di Ricerche e Attività Culturali.

Il libro, primo della nuova collana editoriale “Scritture e orizzonti”, sarà presentato dal poeta, critico e scrittore Francesco Paolo Tanzj (direttore della collana) e dal poeta, editor e critico Ubaldo Giacomucci (direttore editoriale). Leggerà alcune poesie la scrittrice e poeta Tania Santurbano.

Scrive Plinio Perilli: “… e transeunte ma saldo (giammai transitorio!) è tutto questo libro, che ha fede cristiana sempre nuova, e onesto, impavido, antiquo stoicismo.

Diogene, che teorizzava la libertà anche come base dell’attività pratica, l’Uomo lo cercava con la sua lanterna, impavido nelle strade del mondo, e della sua Grecia inasprita. Fabio Tirone, duemilacinquecento anni dopo, rivolge all’Uomo che è in lui, ma s’affratella e si specchia anche in tutti gli altri nostri simili, un appello difficile, però irrinunciabile.

Ma è un “Addio, uomo” ammantato, innervato d’arrivederci. Perché a quest’Uomo che ci assomma e rappresenta, come un ambasciatore all’ONU, alla FAO, all’UNESCO e ovunque, dallo stadio ai telegiornali, dai cinema all’happy hour di ogni bar italico, a quest’Uomo non più ungarettiano (né meno che mai ermetico), però ancora creatura, tutto in jeans e scarpe adidas o nike, mai più gli accada di... smarrirsi nel vento, o perdere i passi, il ritmo, lo swing della misteriosa, preziosa e ridonataci “Danza del Cosmo”...

Non basta, quando “Un Oltre chiama”. E l’oltre, se riusciamo, torniamo a capirlo, è l’Uomo tornato centro, rinascenza e umanesimo in atto.

L’impeto che con la Poesia ci restituisce la Fede. Sia nell’Io che in Dio.”

BIOGRAFIA DELL'AUTORE

Fabio Tirone nasce a Roma il 3 novembre 1989. Ha conseguito la laurea in Lettere all’Università degli studi Roma Tre, specializzandosi successivamente in Italianistica con la tesi di laurea in Filologia e critica dantesca “Dante in Luzi: dal patema dell’enigma alla luce della finitudine”: uno studio sulla ripresa dei dantismi da parte del grande poeta novecentesco nella loro essenza iniziatica, sulle strutture linguistico/figurali che determinano la poetica dell’iniziazione e sull’orfismo dantesco del primo Luzi.

Esordisce nel 2009 pubblicando la poesia Tentazione nell’antologia poetica di Aletti Editore, Il Federiciano. Nel 2010, pubblica la raccolta di poesie e aforismi Cuore di un Husky con Aletti Editore. Esperto di arti marziali, che pratica sin dalla prima infanzia, consegue il secondo livello di dan nelle discipline del Nippon Kempo e della Kick boxing. Approfondisce la fede per libera scelta, fondamentalmente cristiana per questione di tradizione culturale, partecipando per diversi anni alle iniziative del volontariato Caritas e a diversi percorsi spirituali.

Da sempre interrogatosi sulle differenti declinazioni del mistero in tutte le sue molteplici forme, impronta la sua ricerca e la sua poetica sul dramma dell’esistenza, sempre vivo nella propria interiorità, a partire dalla questione della fede, intesa da lui come l’inevitabile gesto di risposta che l’essere umano, volente o nolente, è portato a compiere attraverso la retta condotta o la forma perversa della corruzione: al suo vertice, come l’abbattimento di ogni formalismo moralistico e perbenista, una pura e disinteressata perseveranza nell’assenza, solo nella quale è possibile vestire la propria solitudine, incontrare il volto dell’Altro e vivere con stupore il miracolo della vita. Ne “L’impeto” è condensato quasi un decennio del suo percorso poetico ed umano.