Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, replicando ad alcune notizie circolate sugli organi di stampa
Contrastanti le opinioni e diverse le polemiche sui tagli alle energie rinnovabili che sarebbero contenuti nel testo definitivo della manovra finanziaria inviato ieri al Quirinale e che sarà oggetto di una “attenta e rigorosa valutazione” come assicurano da fonti del Quirinale stesso. Secondo Legambiente Abruzzo il governo nazionale avrebbe penalizzato fortemente il settore delle rinnovabili e il governo regionale dovrebbe difendere l’impegno preso nei confronti dello stesso. L’Associazione ambientalista sostiene che
la manovra finanziaria prevede la cancellazione del patrimonio collettivo italiano e la distruzione della più sana e fiorente filiera economica. Con un accanimento senza precedenti e una miopia gravissima, il governo nazionale torna a colpire drammaticamente il settore delle fonti rinnovabili con un taglio del 30% di tutti gli incentivi e i benefici al comparto, tagliando così le gambe alle numerose imprese e condannando alla disoccupazione gran parte degli occupati.
Ricorda Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo:
una risoluzione di questo genere mette in discussione anche gli sforzi che lo stesso presidente Gianni Chiodi ha messo in campo stabilendo per l’Abruzzo l’obiettivo del 50% di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili entro il 2017. Un impegno importante ed apprezzabile, da parte della Regione, che gli amministratori stessi dovrebbero provvedere a difendere tramite un’operazione dissuasiva e propositiva nei confronti del governo nazionale, anche in considerazione del fatto che il Quarto conto energia e l’esito del recente referendum hanno sancito la volontà popolare di cancellare il nucleare e puntare sulle fonti pulite.
Cerca di placare le polemiche sul provvedimento il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani,che assicura:
nel testo definitivo della manovra finanziaria inviato al Quirinale non c’è nessun taglio degli incentivi per le energie rinnovabili. Il Cdm ha convenuto sull’eliminazione della riduzione del 30% di tutte le agevolazioni e incentivi che oggi gravano sugli oneri di sistema presenti sulle forniture di energia elettrica e gas. Un taglio che, come ho avuto modo di esporre nella seduta del Consiglio, non avrebbe portato benefici alla collettività, incidendo solo per un 3% sul totale del costo. Al contrario, avrebbe comportato l’eliminazione di agevolazioni alle famiglie numerose e alle classi meno abbienti, mettendo inoltre a rischio il funzionamento di impianti strategici per la gestione dell’emergenza rifiuti.Stiamo lavorando gia’ da tempo alla rimodulazione degli incentivi e del conseguente peso in bolletta, prima con il dlgs rinnovabili, poi con il decreto specifico per il fotovoltaico, dando impulso al settore e intervenendo in modo netto e selettivo su sprechi ed eccessi del passato.
Sull’argomento interviene anche il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo,che afferma:
non mi risulta che nel testo della manovra inviato al Quirinale sia stata reintrodotta la norma che prevede il taglio del 30% di incentivi e agevolazioni relative alle forniture di energia elettrica.
Un vero e proprio piccolo giallo dunque il “caso” del taglio degli incentivi alle energie rinnovabili….
L’ultima bozza sembra contenesse di nuovo la norma sul taglio del 30% degli incentivi pagati in bolletta per finanziare le rinnovabili e altre voci che pesano sui consumatori finali. L’articolo 35 affermava infatti:
allo scopo di ridurre il costo finale dell’energia per i consumatori e le imprese a decorrere dal primo gennaio 2012 tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni, comunque gravanti sulle componenti tariffarie relative alle forniture di energia elettrica e gas naturale, previste da norme di legge o da regolamenti sono ridotti del 30 per cento rispetto a quelli applicabili alla data del 31 dicembre 2010.
Poi l’articolo 35 del decreto che introduceva i tagli sarebbe stato stralciato dal testo definitivo della manovra.
Il giallo sembra risolto…l’importante è che ci governa capisca che bisogna potenziare l’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili se si vuole realmente intraprendere la strada dello sviluppo sostenibile .