La riconversione a una nuova destinazione dell’ex Mattatoio comunale di via Gran Sasso rappresenta un esempio di recupero di archeologia industriale
PESCARA – È stato inaugurato ieri il Teatro che l’Amministrazione comunale ha realizzato riconvertendo a una nuova destinazione l’ex Mattatoio comunale di via Gran Sasso. Un mattatoio chiuso che oggi rappresenta il primo esempio di recupero di archeologia industriale.
Sarà una sorta di ‘Fabbrica della Cultura’, un laboratorio di idee e di produzione artistica aperto a Pescara e, caso unico, sarà gestito direttamente dagli artisti che saranno i responsabili del primo Teatro Contemporaneo cittadino.
Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha effettuato il taglio del nastro e la consegna della struttura alla città alla presenza tra gli altri degli assessori alla Cultura Elena Seller e al Patrimonio Eugenio Seccia, del consigliere regionale e comunale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo, dell’ex assessore alla Cultura Adelchi De Collibus e dell’ex consigliere Pd Davide Pace, di Anouska Brodacz, coordinatrice del Gruppo Artisti ex Mattatoio. Ha rilevato il sindaco:
innanzitutto è importante la dislocazione della struttura sul territorio , posta appena alle spalle del rilevato ferroviario, all’incrocio con via del Circuito e via Ferrari, ma comunque al centro di Pescara, a 200 metri dall’area di risulta dell’ex stazione, a pochi passi da quella che sarà una superficie di grande sviluppo, dunque parliamo di un punto nevralgico del capoluogo adriatico. La struttura di via Gran Sasso ha ospitato per decenni il mattatoio comunale, poi trasferito, ormai più di dieci anni fa, in via Raiale, con la dismissione dell’intero complesso che sino al gennaio 2010 è rimasto vuoto, chiuso, favorendo in realtà anche una condizione di degrado.
Per anni si è discusso sul possibile riutilizzo dell’area, aprendo un dibattito nel quale, a un certo punto, si sono inserite le associazioni culturali che per una stagione, nel 2007, hanno deciso di improvvisare il riutilizzo del manufatto quale ‘fabbrica di cultura’, organizzandovi manifestazioni quali spettacoli teatrali, danza, mostre e convegni e, dall’iniziativa privata al progetto sposato dall’amministrazione comunale il passo è stato breve.
Il 27 gennaio 2010, nel corso di una conferenza stampa che abbiamo svolto proprio nel cantiere, abbiamo dato il via ai lavori: i nostri uffici hanno elaborato un progetto complessivo, con l’architetto Bruno Marini, prevedendo, in prospettiva, il recupero di tutti e tre i fabbricati esistenti, destinati ciascuno a un uso diverso. Il cantiere, affidato alla ditta Geo Building Srl di Spoltore, per 280mila euro complessivi, inizialmente ha interessato il primo fabbricato che è stato completamente risanato, sia per mantenere la memoria dei luoghi sia per il discreto stato di conservazione del sistema strutturale degli stessi, ossia muratura portante e pilastri interni. E’ stato ovviamente ridisegnato l’ingresso principale. Nella sala realizzata i nostri progettisti hanno annullato la distanza fisica tra la scena e la platea, tra attori e spettatori. L’unico segno distintivo della differenza spaziale è costituito dalla differente pavimentazione utilizzata: legno di larice per la scena, cemento industriale colore rosso scuro per la parte del pubblico. Dietro il muro del fronte scena sono stati ricavati al piano terra i camerini per gli artisti e al primo piano una stanza prove: questa sala sarà destinata alla danza, al teatro e alle mostre e la struttura del palcoscenico sarà flessibile a diversi tipi di rappresentazione, frontale, centrale e verticale.
Nel frattempo gli uffici comunali hanno già predisposto il progetto di ristrutturazione dell’intero complesso, che prevede il recupero del secondo fabbricato in cui si allestirà una seconda sala teatrale e in cui verrà realizzata una gradinata con le sedute per il pubblico, 207 posti in tutto, e che al di sotto ospiterà un deposito per le attrezzature. Anche in questo caso, ci saranno camerini per gli artisti e, al primo piano, una sala prove. Tale area sarà destinata al teatro, al cinema-video, a convegni e conferenze.Un terzo corpo di fabbrica verrà invece demolito e ricostruito ex novo: al piano terra saranno localizzati il bar, la sala ristorante, la cucina, la dispensa, lo spogliatoio per il personale con i servizi, un deposito e la centrale termica, un edificio realizzato quasi interamente in vetro, tra le due sale di rappresentazione. Al primo piano si accederà tramite due corpi scala che condurranno a sei stanze da letto con relativi servizi igienici; cinque stanze saranno da due posti letto e una stanza singola.
Ha proseguito il sindaco:
oggi apriamo ufficialmente la struttura e come promesso lo facciamo con il coinvolgimento diretto delle compagnie locali che dovranno trasformarla in luogo di produzione teatrale, un laboratorio di idee, di progetti, di studio, di elaborazione e di creazione artistica, tra l’altro senza alcuna interferenza con il grande Teatro che già stiamo progettando sulle aree di risulta e che nascerà con altre proporzioni e per accogliere spettacoli diversi.
Il nostro obiettivo è quello di non creare doppioni, ma piuttosto di cominciare a dotare Pescara di quelle strutture capaci di soddisfare un bacino di utenza enorme che oggi, per assistere a uno spettacolo teatrale, è comunque costretto a rivolgersi all’esterno del capoluogo adriatico. Agli artisti, che al termine della conferenza stampa istituzionale so che hanno già preparato delle performance di musica, teatro, danza e arti visive, affido oggi una grande responsabilità: quella di far vivere la struttura, facendo dialogare tra loro diversi ambiti artistici promuovendo la ricerca e mettendo in contatto le realtà più significative del territorio, garantendo uno spazio espressivo adeguato anche ai giovani.
Ha detto la Seller :
l’ex mattatoio oggi teatro dovrà divenire una fucina di idee capace di ospitare le tante iniziative belle messe in campo dalla città. Sono certa che la giornata odierna sarà solo l’inizio di una nuova sinergia tra Comune e associazioni culturali.
Ha sottolineato il consigliere Acerbo:
ringrazio il sindaco Albore Mascia per avermi invitato alla cerimonia odierna, cosa che non è scontata di questi tempi . Ricordo quando nel 1989 con le associazioni e il supporto di 25mila firme abbiamo chiesto al Comune l’assegnazione dell’ex sede dell’Università, in via Gramsci, all’epoca ancora abbandonata. All’epoca l’amministrazione rifiutò quell’istanza, scatenando una dura contestazione. Ci proposero l’ex mattatoio comunale; in quegli anni abbiamo rifiutato, oggi ne vediamo il potenziale, una struttura rimessa a nuovo con pochissimi fondi, appena 280mila euro. Oggi approfitto dell’occasione per lanciare un messaggio alla coalizione di maggioranza e al sindaco, ossia di fare attenzione perché sul territorio ci sono tanti luoghi della città che possono essere recuperati, anziché demoliti, con pochi euro per divenire luoghi di produzione teatrale e artistica.
Ha aggiunto De Collibus:
oggi è la giornata della ‘concretezza’ : tante volte come assessori usiamo verbi al futuro per indicare ciò che intendiamo realizzare, oggi parliamo di cose che sono state realizzate grazie all’entusiasmo di tutti.
Ha aggiunto Anouska Brodacz:
la ricchezza della struttura è che l’intero progetto di risanamento è stato realizzato seguendo i suggerimenti degli artisti, con un entusiasmo che ha contagiato anche altri performer, come Marco Mazzei che ci regalerà uno dei suoi famosi specchi. Questo teatro non sarà una cattedrale nel deserto, ma sarà un luogo vivo di produzione.
A margine della conferenza stampa il sindaco Albore Mascia ha ricordato l’apertura ufficiale della stagione di ‘Tener-a-mente’
mi spiace aver sentito su facebook polemiche e addirittura l’appello a creare disordini durante l’evento: il Festival Dannunziano è un fiore all’occhiello per la città e la cultura non può essere considerata una prerogativa né di destra né di sinistra. Per tale ragione invito tutti a cessare con la cultura della differenza e dell’ostilità.
Al termine della conferenza stampa gli artisti si sono esibiti in performance di danza, recitazione e canto offrendo il primo spettacolo ai numerosi cittadini intervenuti.