Chiavaroli : “Risultati trasmessi agli enti competenti. Non conformità per i campioni pre-clorazione, come in passato”
PESCARA – In merito alle analisi effettuate da Arta Abruzzo sulle acque della sorgente Vitella d’Oro di Farindola il Direttore dell’Agenzia Francesco Chiavaroli tiene a precisare che Arta, come sempre, ha effettuato le comunicazioni istituzionali di rito, in questo caso trasmettendo gli esiti alla Direzione Politiche della Salute della Regione Abruzzo e alla Asl di Pescara, e spetta a quest’ultima, che ha richiesto i controlli, gestire i risultati analitici.
Le competenze in materia di acque destinate al consumo umano sono individuate dal Decreto Legislativo 31/2001 e dalle modifiche ed integrazioni successivamente intervenute. Per la regione Abruzzo vige inoltre la DGR 135/2004, contenente provvedimenti urgenti sulle acque potabili.
A seguito del crollo dell’hotel Rigopiano e del permanere nell’area delle macerie del complesso turistico, la Asl di Pescara ha ritenuto opportuno intensificare i controlli periodici che Arta già svolgeva annualmente sulle acque della Vitella d’Oro, stabilendo l’effettuazione di un controllo a settimana a partire dalla metà dello scorso mese di maggio.
Come in passato, anche le analisi degli ultimi mesi sono state svolte da Arta su campioni prelevati dalla stessa Asl prima e dopo il processo di clorazione.
E come in passato, l’Agenzia ha rilevato il superamento di alcuni parametri microbiologici solo nei campioni raccolti prima del trattamento di disinfezione .Lo ha tempestivamente comunicato, a scopo informativo, agli enti competenti.
I campioni post-clorazione, è bene sottolinearlo, hanno sempre dato esito di conformità.
«Il fatto che la contaminazione sia emersa, sempre prima della clorazione, anche in controlli precedenti al crollo dell’albergo – osserva il Direttore Chiavaroli – farebbe ritenere che non via sia alcuna correlazione tra la presenza delle macerie e l’inquinamento dell’acqua della sorgente.
Ma non spetta ad Arta trarre conclusioni. Il nostro compito è fornire il necessario supporto tecnico-scientifico alle autorità competenti. Anche questa volta i nostri tecnici hanno operato con grande professionalità, in modo imparziale e secondo legge, facendo riferimento a procedure ufficiali e certificate.
Vorrei – chiude Chiavaroli – che Arta, proprio per la sua natura scientifica e sopra le parti, fosse lasciata fuori da vicende non legate alla sua attività, come la tragedia di Rigopiano, e da “gialli” infondati utili solo a creare allarmismo e sfiducia nella popolazione».